Descrizione
Nel corso dell’incontro i rappresentanti degli enti gestori hanno evidenziato agli amministratori comunali alcune delle problematicità legate all’applicazione della nuova normativa regionale, che prevede tra l’altro un numero di impegnative inferiore rispetto ai posti accreditati, e alla necessità di procedere quanto prima allo sblocco dei fondi da parte dell’Azienda Ulss 9 Scaligera.
Il provvedimento regionale modifica la logica fino ad oggi portata avanti e prevede una sperimentazione del finanziamento a budget dei centri servizi introducendo, per l’accesso ai centri, il concetto di case-mix assistenziale. I bisogni assistenziali sono divisi in tre aree in cui confluiscono i profili SVAMA-Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone Adulte e anziane: Area 1 – Fabbisogno Socio Sanitario, Area 2 – Elevato fabbisogno sanitario (allettati o malati terminali), Area 3 – Disturbi Comportamentali (es. Alzheimer). Inoltre per l’Area 3 è previsto lo stanziamento in via sperimentale di 60 milioni in tre anni per aumentare la quota sanitaria di 5,20 euro al giorno, portando l’impegnativa di residenzialità a 57,20 euro al giorno; tale quota aggiuntivapotrà essere erogata solo ai pazienti ricoverati in una struttura che avrà fatto un accordo preventivo di budget con l’Ulss di appartenenza, secondo un criterio quantitativo della percentuale dei profili SVAMA afferenti all’Area 3 presenti.
Per l’assessora Ceni “si è trattato di un incontro importante per conoscere ed approfondire da parte degli Amministratori locali le questioni tecniche relative ad una tematica di grande rilievo e impatto sociale. In considerazione del trend di aumento dell’età della popolazione e della sempre più urgente necessità di dare risposte alle famiglie con persone anziane non autosufficenti, la questione del budget e delle risorse è assolutamente impellente e va affrontata a più livelli con tutti gli enti coinvolti al fine di garantire, sia oggi chein futuro, standard di servizi in linea con le mutate esigenze e multiproblematicità. Per questo come Comitato dei Sindaci dei Distretti 1 e 2 non possiamo che farci portavoce, con i diversi enti e soggetti preposti, delle questioni che sono emerse nel corso dell’incontro e avviare un confronto per arrivare ad una soluzione il più possibile rapida, efficace e condivisa”.
All’incontro hanno partecipato gli Amministratori dei Comuni di Caldiero, Castel d’Azzano, Cerro Veronese, Erbezzo, Grezzana, Lavagno, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Roncà, San Bonifacio, San Giovanni Lupatoto, San Martino B.A., San Mauro di Saline, Selva di Progno, Tregnago, Vestenanova e Zimella.Per gli enti gestori erano presenti i rappresentanti della Fondazione Pia Opera Ciccarelli Onlus, Istituto Assistenza Anziani Verona, Città di Verona RSA Casa di Riposo Verona, Fondazione Casa di Riposo San Giuseppe Onlus, Fondazione Centro Assistenza Fermo Sisto Zerbato, I.Ci.S.S. Istituti Civici di Servizio Sociale, Centro dell’Accoglienza Baldo Sprea, Casa Soggiorno Bresciani - Fondazione Opera San Camillo, Centro servizi Le Betulle, CSA Ca' dei Nonni, Fondazione Mons. Alessandro Marangoni - Casa di Riposo A. Marangoni, Fondazione Opere Riunite Don Luigi Rossi, Fondazione OAS