Descrizione
La Seconda Guerra Mondiale non coinvolse direttamente Verona fino al 1943 quando, nella notte tra l'8 e il 9 settembre, subito dopo la notizia dell'Armistizio italiano, giunsero in città le truppe tedesche. Reparti della Wehrmacht e delle SS si scontrarono con reparti dell'Esercito Italiano: scontri a fuoco di particolare intensità si verificarono presso la Caserma Carlo Ederle, sede dell'8° Reggimento Artiglieria comandato dal colonnello Eugenio Spiazzi, che ordinò il fuoco contro i tedeschi prima di essere costretto alla resa.
La città divenne centro nevralgico della Repubblica Sociale Italiana ospitando cinque ministeri e importanti comandi tedeschi. Considerata la sua posizione geografica e strategica nelle operazioni belliche del periodo, Verona divenne bersaglio di numerose incursioni “alleate“ risultando alla fine distrutta al 45% dalle bombe degli alleati con 11.627 vani completamente distrutti e 8.347 gravemente danneggiati. Elevate furono le perdite in vite umane.
Le incursioni più terribili furono quella del 28 gennaio 1944 con obiettivo la Stazione ferroviaria di Porta Nuova e quella del 4 gennaio 1945 che distrusse Castelvecchio, le Biblioteca Capitolare e quella Civica e sempre nello stesso anno, nel momento della ritirata, i tedeschi distrussero tutti i ponti cittadini.
Il 28 gennaio del 1944 poco prima di mezzogiorno, 120 bombardieri quadrimotori americani B17 del 301st Bomb Group, con l’obiettivo di colpire la stazione di Porta Nuova per bloccare le attività ferroviarie dei nazisti verso il Brennero, sganciarono da una quota di circa 10mila metri centinaia di bombe causando morti, feriti e macerie.
Fu colpita la zona della stazione causando danni e vittime nei quartieri limitrofi tra i quali i rioni Golosine e Santa Lucia.
Il quartiere venne duramente colpito: fu devastata la stazione, distrutti lo snodo ferroviario, le strade, le fabbriche e numerose abitazioni. Il bombardamento provocò più di cento vittime civili, tra cui otto bambini della scuola elementare di Santa Lucia Extra e 35 giovani operaie [1] morte nel bombardamento mentre stavano lavorando nello stabilimento della fabbrica di prodotti farmaceutici ICO.
Per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale, la città di Verona è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Nel 1992 Raffaello Didonè, tramite l'ambasciata americana di Washington, recuperò alcune foto del bombardamento di Santa Lucia scattate dagli aerei Alleati durante l'incursione. tra le quali il Rapporto fotografico del bombardamento.
Nella foto sopra come Santa Lucia fu colpita pesantemente: gli obiettivi del bombardamento (gli snodi ferroviari) sono segnati con delle croci, i cerchietti segnano i punti dove caddero le bombe.
Cippo eretto nel Gennaio 2011 presso la rotonda di Via XVIII Gennaio
Note:
1. Sulla lapide sono riportare 18 vittime, ma la testimonianza di una sopravissuta parla di 35 operaie morte - Il Blog di Beppino Tartaro