Descrizione
Sergio de Simone
Era nato a Napoli il 29 novembre 1937. Le leggi antiebraiche del 1938 e la partenza del padre Edoardo per la guerra indussero sua mamma Gisella a tornare nella casa di famiglia a Fiume. Dapprima la vita sembrava scorrere serena, poi i bambini ebrei vennero espulsi dalle scuole e agli adulti fu impedito di lavorare.
Una segnalazione determinò la condanna di Sergio e della sua famiglia: furono tutti deportati prima alla Risiera di San Sabba e in seguito, il 29 marzo 1944, ad Auschwitz dove la nonna fu subito inviata alle camere a gas e bambini e mamme vennero separati.
Alla fine del conflitto il padre, la madre, la sorella e le cugine tornarono a casa. Sergio no: venne "visitato" dal tristemente famoso dottor Mengele e non tornò a casa.
Una fredda mattina del novembre 1944 il dottor Mengele, entrato nella baracca dei bambini, a loro si rivolse dicendo: "Chi vuole rivedere la mamma faccia un passo avanti!".
Sergio de Simone sarà uno dei 20 bambini cavie umane di esperimenti per trovare un vaccino per la tubercolosi; il 20 aprile del 1945 i bambini furono tutti assassinati a Bullenhuser Damm per cancellare le prove dei crimini nazisti.
La tragica vicenda di questo eccidio sarebbe probabilmente rimasta nascosta nell'oblio della storia, se non fosse stato per l’impegno del giornalista tedesco Günther Schwarberg. Fu lui, infatti, a riportarla all’attenzione pubblica nel 1959, attraverso una serie di articoli pubblicati sul settimanale Stern, nei quali documentò il massacro di bambini ad opera delle forze naziste. Solo anni dopo, nel 1963, si aprì il processo che portò alla condanna all’ergastolo del medico nazista Kurt Heissmeyer, deceduto per infarto nel 1967. I genitori di Sergio De Simone, il bambino italiano vittima di quell’orrore, sopravvissero ad Auschwitz: il padre morì negli anni successivi, mentre la madre Gisella venne a conoscenza della sorte del figlio solo nel 1983.
La storia di Sergio e della sua famiglia rappresenta una delle tante, dolorose tessere che compongono il mosaico della Shoah: un insieme di vite spezzate e ingiustizie atroci che restano tra le pagine più buie della storia dell’umanità.
Al piccolo Sergio de Simone fu intitolato, nel 1996, il parco di Via Pò a Verona, nel quartiere di Golosine.