Palazzi e sale del Comune per Cerimonie civili

Per cerimonie civili (matrimoni, unioni, cerimonie simboliche)
Data:

23/06/2025

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Descrizione

Casa di Giulietta: Sala Capuleti

Via Cappello, 23 - Verona

La leggenda della Casa di Giulietta, con il suo famoso balcone, nasce nel primo dialogo dell’opera di Shakespeare “Giulietta e Romeo”, una delle scene più rappresentate della storia del teatro.
In questa casa gli eterni amanti si promisero eterno amore.
La credenza popolare infatti identifica i Capuleti shakespeariani con i Del Cappelo, nobile famiglia proprietaria per lungo tempo (dal XIII sec.) dell’edificio il cui stemma è scolpito sull’arco interno del cortile.
Coi secoli questa casa è diventata uno dei luoghi simbolo di Verona, meta quotidiana di centinaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, che vogliono rendere omaggio all’amore.

La dimora medievale, restaurata pittorescamente da Antonio Avena all’inizio del XX sec., presenta una bella facciata interna in mattoni a vista, un portale in stile gotico, finestre trilobate, una balaustra che mette in comunicazione dall’esterno i vari corpi della casa e, ovviamente, il famoso balcone.
All’interno sono esposti arredi del XVI-XVII sec., affreschi relativi alle vicende di Romeo e Giulietta e ceramiche rinascimentali veronesi. Le sale dell’ultimo piano sono coperte da un soffitto ligneo trilobato, con cassettoni dipinti d’azzurro e stelle dorate.
Nel cortile è collocata la statua in bronzo di Giulietta, di Nereo Costantini.

Il cortile rimane sempre aperto al pubblico. 

 

Palazzo della Ragione: Cappella dei Notai

Cortile Mercato Vecchio - Verona

Il maestoso edificio dell’antico Palazzo del Comune di Verona, chiamato anche Palazzo della Ragione, è situato nell’angolo sud-est dell’antico foro romano, fra Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori, fu edificato negli ultimi anni del XII secolo per accogliere le nuove magistrature del Comune. Nel corso dei secoli Palazzo della Ragione fu un fulcro del potere politico cittadino, ospitando nelle sue grandi stanze il Collegio dei Notai, il Dazio della Seta, la Camera Fiscale, la Cassa di Risparmio, la Pretura e la Corte D’Assise.

La Cappella dei Notai, il più prestigioso ambiente del Palazzo della Ragione,  si trova al primo piano di quella che allora era la Torre della Masseria, fu edificata tra il 1408 e il 1419 su incarico del Venerabile Collegio dei Notai, che la dedicò ai santi Zeno e Daniele. Ospita al suo interno uno dei più importanti complessi decorativi realizzati su commissione pubblica nella storia cittadina.

Si tratta di quattro sale comunicanti coperte con volte a vela impostate su arco gotico, decorate con grandi dipinti su tela a forma di lunetta e dipinti ovali fissati alle volte, realizzati dai veronesi Alessandro Marchesini, Giambattista Bellotti, Santo Prunati e dal francese Louis Dorighy a cavallo del settecento. Pregevole anche il rivestimento di manifattura ottocentesca che arreda le pareti.

Per la cerimonia nuziale alla Cappella dei Notai è consentito l’ingresso a non più di 40 persone.

La prenotazione si riferisce esclusivamente alla sala prescelta per l’orario indicato. Il percorso di accesso alla sala viene definito in ragione della concomitanza di eventi e manifestazioni e può subire variazioni anche dell’ultimo momento.

 

Museo degli Affreschi: Sala delle Muse e Sala Galtarossa

Via Luigi da Porto 5 - Verona

Il Museo degli Affreschi sorge sull’area di un complesso conventuale le cui origini risalgono al XIII secolo. La primitiva chiesa di San Francesco al Corso fu eretta infatti nel 1230, e insieme all’annesso convento ospitava una comunità di francescani conventuali.
Nel 1973, dopo il restauro della chiesa e del convento, vi venne inaugurato il museo intitolato a Giovanni Battista Cavalcaselle ove sono esposti cicli di affreschi provenienti da edifici veronesi dal Medioevo al Cinquecento e sculture dell’Ottocento, mentre la chiesa di S. Francesco ospita opere su tela di grandi dimensioni dal Cinquecento al Settecento.
Nella Sala delle Muse di Casa Guarienti (solo per cerimonie di 60 minuti) è stato ricostruito un ambiente di un palazzo veronese del Cinquecento, palazzo Guarienti ai Filippini, ricollocando gli affreschi che ne decoravano le pareti nella loro disposizione originaria. Il soggetto di questo ciclo pittorico non è stato ancora completamente chiarito, anche se vi si riconoscono alcune figure mitologiche o allegoriche: Mercurio con il caduceo, Venere con due eroti, Diana cacciatrice, l’allegoria della Fama con una tromba, raffigurazioni di divinità fluviali e di ninfe delle acque. La presenza, nelle sovraporte, di figure femminili con strumenti musicali ha fatto ipotizzare che questa fosse una sala di musica. Molto interessante è anche la partitura decorativa: colonne ioniche abbinate e viste in prospettiva delimitano un breve porticato, oltre il quale si aprono vasti paesaggi dai cieli luminosi. L’ambiente è concepito come una loggia aperta verso l’esterno, dove si alternano aperture reali – le porte, le finestre – ad aperture dipinte illusionisticamente, sul modello della Sala delle Prospettive di Baldassarre Peruzzi nel palazzo della Farnesina a Roma.
Gli affreschi, databili al 1560 circa, sono un’opera relativamente giovanile di Paolo Farinati, che fu uno dei protagonisti della pittura veronese del Cinquecento, apprezzato soprattutto nelle grandi decorazioni a fresco. Il camino invece è un manufatto più antico, eseguito probabilmente alla fine del secolo precedente, ed è stato qui inserito in sostituzione del camino originale che non si è conservato.

Al pianterreno si trova la Sala Giacomo Galtarossa – di ampia capienza (60 persone) disponibile anche per le cerimonie di 30 minuti il giovedì – intitolata al maggior mecenate dei musei veronesi del secondo Novecento e primo presidente degli Amici dei Musei di Verona. All’esterno della sala nel chiostro, ad accogliere il visitatore, sei statue, rappresentanti le Virtù e le città di Verona e Vicenza, provenienti dal recinto delle Arche Scaligere, inserite al fine di riunirle e di creare un ideale dialogo con i pezzi trecenteschi esposti nelle sale superiori del museo. Nella cripta del convento è collocato il sarcofago che secondo la tradizione custodì il corpo di Giulietta. Nel sotterraneo dell’ex chiesa di S. Francesco (XIII sec.) sono conservate molte anfore, appartenenti ad un deposito della prima età imperiale romana (I sec. d.C.).

 

Palazzo Barbieri: Sala Arazzi

Piazza Brà, 1 - Verona

Palazzo Barbieri (della Gran Guardia Nuova o del Municipio), costruito nella prima metà dell’800 dall’ing. Giuseppe Barbieri, come sede della Guardia Civica austriaca, è un grande edificio neoclassico, ispirato alle forme degli antichi templi romani (presenta un colonnato e un pronao corinzi e un grande frontone triangolare). All’interno sono conservate due grandi tele di Paolo Farinati e Felice Brusasorci che illustrano episodi della storia di Verona. Dal 1869 è sede municipale.

La Sala degli Arazzi si trova al piano nobile di Palazzo Barbieri, prende il suo nome dai preziosi manufatti che vi furono collocati nel secondo dopoguerra, è arredata con due enormi tele tardocinquecentesche. La prima sulla parete lunga opposta alle finestre, raffigura la Cena in casa di Levi, è un’opera uscita dalla bottega del Veronese ed è attribuita dalla critica a Benedetto e Carletto Caliari. La seconda tela, presente sulla parete minore, è un’opera di Paolo Farinati che rappresenta la Vittoria dei veronesi sulle truppe di Federico Barbarossa.

La prenotazione si riferisce esclusivamente alla sala prescelta per l’orario indicato. Il percorso di accesso alla sala viene definito in ragione della concomitanza di eventi e manifestazioni e può subire variazioni anche dell’ultimo momento.

 

Castello di Montorio

Via Castel Montorio, 10, 37141 Verona

L’aria del Castello di Montorio è pregna di storia, cultura e leggenda.

Posizionato tra la Valpantena e la Valsquaranto, la costruzione risale al X secolo sulle origini fortificate dai Veneti e dai Reti fin dal VI secolo a.C.

Nel 995 l’imperatore Ottone III dona al Vescovo di San Zeno il Castello compreso del suo distretto. La fortezza scaligera venne riedificata a seguito del terremoto che nel 1117 rase al suolo la città di Verona.

Il Castello di Montorio è stato scenario di battaglie ed eventi storici fondamentali per la storia di Verona, tra i quali, nel 1405 fu firmato nel castello l’accordo di dedizione di Verona alla Repubblica della Serenissima. Nel 1813 fu protagonista di una battaglia tra le truppe austriache e quelle napoleoniche mettendo in difficoltà quest’ultime al ritiro dentro le mura cittadine. La posizione strategica del Castello di Montorio rimase sotto il controllo asburgico fino al 1866 quando il Veneto, con la Pace di Vienna, divenne terreno del Regno d’Italia.

Le leggende più note raccontano dell’esistenza di una galleria sotterranea che collegherebbe il Castello di Montorio all’Arena di Verona. Un’altra leggenda narra del fantasma, un castaldo, che rapì durante un banchetto la moglie del castellano.

Esiste inoltre una leggenda d’amore che vede protagonisti Florio e Biancofiore: romanzo scritto da Giovanni Boccaccio tra il 1336 e il 1339 “Filocolo”: si narra che i corpi dei due amanti siano seppelliti nel Castello di Montorio.

Il vigneto, gli ulivi ed il frutteto fanno da naturale corollario per godere degli spazi verdi rendendo indimenticabile la visita al Castello di Montorio

  

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 26/06/2025 11:33

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