Descrizione
Dopo la vittoria di Pastrengo del 30 Aprile 1848, l'esercito Piemontese riuscì a controllare le comunicazioni con l'Austria ma, a causa dello scarso coordinamento delle truppe, non seppe sfruttare favorevolmente l'iniziale vantaggio acquisito sul campo contro gli austriaci.
La battaglia di Santa Lucia ne rappresenta, pur nel valore dimostrato dai soldati piemontesi, un esempio significativo.
La mattina del 6 Maggio 1848 l'esercito piemontese, al comando del generale Bava, iniziò la manovra di avvicinamento. Quattro colonne di truppe partite da direzioni diverse dovevano congiungersi presso il "rideau", lo spalto naturale che da Chievo a San Massimo giungeva fino a Santa Lucia e che costituiva la linea di difesa avanzata austriaca in città. Qui si svolse la battaglia, in particolare concentrata nei pressi del cimitero di Santa Lucia, dove era stanziato il comando dell'esercito austriaco, che resistette tenacemente.
In tarda mattinata arrivarono i rinforzi e il generale Bava potè attaccare con limitato successo, costringendo i Piemontesi a ritirarsi e lasciando Santa Lucia in mano agli Austriaci.
A ricordo dell'evento il 6 maggio 1882 fu eretto un monumento a memoria dei caduti della battaglia: il monumento dell'Aquila.
Inoltre un cippo è posto sul luogo della morte del Tenente Colonnello Giovanni Nepomuceno Leuzendorf, in stradone Santa Lucia.